Coloranti tessili enzimatici. Autore fornito
Una delle maggiori sfide affrontate dall'industria tessile e della moda è quella di rendersi più sostenibile, non solo in termini di questioni economiche e di forza lavoro, ma di fronte alla necessità ecologica. La produzione di tessuti comporta una lunga catena di processi complessi per convertire materie prime come fibre o petrolio in tessuti finiti o prodotti di moda.
Questi processi sono in genere ad alta intensità di risorse, richiedono alte concentrazioni di sostanze chimiche, grandi quantità di acqua e comportando alte temperature e lunghi tempi di lavorazione. Ciò si traduce comunemente in un elevato consumo di energia e sprechi.
Una transizione verso un settore tessile e della moda più sostenibile richiede approcci in grado di ridurre al minimo i suoi impatti ambientali e sociali, optando quindi per processi di produzione più puliti che possono ridurre drasticamente le emissioni di carbonio e il consumo di acqua ed eliminare l'uso di sostanze chimiche dannose.
Ecco cinque modi in cui la natura viene esplorata dagli individui, team di ricerca e industria per contribuire a rendere la moda più sostenibile. Gli scienziati stanno scoprendo e sfruttando i meccanismi e i modelli sottostanti trovati in natura per progettare nuovi materiali, processi e prodotti, nonché sistemi di produzione per il futuro.
Questi vanno dai processi tradizionali a quelli contemporanei che utilizzano metodi a bassa o alta tecnologia, praticato dagli artisti nei loro studi agli scienziati nei laboratori o artisti e scienziati che lavorano insieme in modo collaborativo.
Esempi di colorazione catalizzata da laccasi in un solo passaggio di tessuti. Autore
Enzimi come nuovi strumenti di progettazione
Gli enzimi sono biocatalizzatori altamente specifici che si trovano all'interno delle cellule di tutti gli organismi viventi. Offrono la possibilità di produrre tessuti utilizzando condizioni di lavorazione più semplici e meno severe che possono ridurre il consumo di prodotti chimici, energia e acqua e la produzione di rifiuti. Di conseguenza, gli enzimi hanno sostituito con successo una serie di processi tessili industriali, poiché hanno iniziato ad essere utilizzati nella prima parte del 20 ° secolo.
Le cellule e un altro gruppo di enzimi chiamati laccasi sono utilizzati nella produzione di tessuti e capi in denim stonewashed. Gli effetti stonewash sul denim di cotone tinto indaco erano creati dalle pietre pomice, ma l'uso di pietre pomice ha causato danni sia alle fibre che alle macchine.
Lavorando con i colleghi dell'Università De Montfort, Ho studiato le possibilità di utilizzare laccasi e proteasi come strumenti di progettazione creativa per rendere più sostenibili i processi tessili industriali.
Nella nostra ricerca abbiamo utilizzato enzimi per sintetizzare coloranti tessili e tessuti per motivi utilizzando condizioni di lavorazione ambientali, come temperature fino a 50°C a pressione atmosferica. Ora abbiamo modi per creare molti colori diversi con solo una leggera alterazione delle condizioni di lavorazione, enzimi e composti che reagiscono insieme in varie condizioni diverse in una tecnica che elimina la necessità di utilizzare coloranti prefabbricati.
Pelle di funghi realizzata con il micelio. Credito:MycoWorks
Nuovi modi per fare la pelle
Dal collagene: L'area della biologia sintetica sta crescendo a un ritmo rapido, e di conseguenza molte aziende come Modern Meadow, con sede a New York, stanno esplorando le possibilità offerte da quest'area della scienza moderna. L'azienda ha biofabbricato con successo un'alternativa in pelle chiamata Zoa.
Il materiale avanzato è costituito da collagene (una proteina) - il componente principale della pelle naturale - ma Zoa è progettato e coltivato in laboratorio da collagene privo di animali derivato dal lievito.
Il materiale è in grado di replicare le qualità della pelle e offre nuove estetiche di design e proprietà prestazionali non precedentemente possibili, eliminando anche l'elevato impatto ambientale dell'allevamento delle mucche e della concia delle loro pelli (che è spesso un processo tossico).
Dai funghi: Allo stesso modo, MycoWorks, con sede a San Francisco, tra gli altri, ha esplorato le possibilità di creare materiali sostenibili utilizzando i funghi. micelio, (un materiale di radice di funghi) che viene coltivato da funghi e sottoprodotti agricoli è progettato su misura in laboratorio utilizzando un processo negativo al carbonio.
È facile da coltivare, fast growing and can be easily manipulated to adopt the properties similar to leather and many other mainstream materials such as wood and polystyrene.
Field work
Grass roots :An interesting project by the artist Diana Scherer called Interwoven explores the fabrication of materials using living plant networks which could be used to construct garments of the future. She has developed a process which manipulates oat and wheat plant roots to grow intricate lace-like textile materials.
She buries templates in the soil that act as molds, which manipulates and channels the plants root systems to reveal woven structures constructed from geometrics and delicate motifs once the fabric is excavated.
Cow manure: In a circular economy model, nothing is considered waste. In the Netherlands, a company called Inspidere has developed a method it has called Mestic that uses cow manure to produce new textiles. The processing method enables cellulose to be extracted from manure to produce two materials, viscose and cellulose acetate.
The manure is separated and processed in a lab to extract pure cellulose, which is further processed to create viscose (regenerated cellulose) and cellulose acetate (bioplastic), both of which can be turned into textiles. The group have achieved lab-scale success, the challenge remains to scale this process up commercially.
These are just a few of the ways in which nature is being harnessed to provide the textile and fashion industry with realistic and viable options to move towards sustainability.
Questo articolo è stato ripubblicato da The Conversation con una licenza Creative Commons. Leggi l'articolo originale.