La mappa, pubblicata sulla rivista Nature, rivela che la Via Lattea è composta da stelle di tutte le età, da stelle nate di recente a stelle che hanno più di 13 miliardi di anni. Le stelle più antiche della Via Lattea si trovano nel rigonfiamento centrale della galassia, mentre le stelle più giovani si trovano nei bracci a spirale.
I ricercatori hanno scoperto che la Via Lattea è composta da due componenti principali:un disco spesso e un disco sottile. Il disco spesso è formato da vecchie stelle che si sono formate all’inizio della storia della Via Lattea, mentre il disco sottile è formato da stelle più giovani che si sono formate più tardi.
I ricercatori sono riusciti anche a identificare diversi “flussi” di stelle che si muovono attraverso la Via Lattea. Si ritiene che questi flussi siano i resti di galassie più piccole che un tempo erano satelliti della Via Lattea e che alla fine furono cannibalizzate dalla nostra stessa galassia.
La nuova mappa delle età stellari della Via Lattea è una risorsa preziosa per gli astronomi che studiano la formazione e l'evoluzione delle galassie. Aiuterà gli astronomi a comprendere meglio come si è formata la Via Lattea e come è cambiata nel tempo.
Gaia, una missione per la misurazione precisa delle posizioni, delle parallassi, dei movimenti propri e della luminosità delle stelle fino a circa la 20a magnitudine, è una straordinaria impresa di ingegneria e il risultato di una partnership europea unica nel settore spaziale.
Fatti chiave
- Missione Gaia per creare la mappa del cielo più accurata
- Gaia rivoluzionerà l'astronomia e la nostra comprensione della Via Lattea
- I primi 100.000 risultati mostrano "ingorghi" stellari e compagni stellari nascosti
L'ESA Gaia sta realizzando una delle mappe scientifiche più ambiziose mai create. Ha iniziato a rilevare miliardi di stelle da cui gli astronomi costruiranno la mappa tridimensionale più accurata del nostro angolo della Via Lattea.
Questo catalogo fornirà dati fondamentali per la ricerca sulla struttura e l'evoluzione galattica, sulla fisica stellare e sulla formazione delle stelle e dei sistemi planetari.
Dopo il lancio avvenuto il 19 dicembre 2013, Gaia ha trascorso i primi mesi completando lo sviluppo e il collaudo del suo carico utile, del veicolo spaziale, del sistema di elaborazione dati a terra e dei suoi sistemi operativi.
Il satellite sta ora effettuando il suo primo periodo di osservazione scientifica, che durerà almeno cinque anni.
Gaia esplorerà anche la materia oscura e le condizioni per la formazione di pianeti simili alla Terra, contribuendo allo studio del Sistema Solare e all’esplorazione degli effetti fisici fondamentali nelle condizioni estreme delle fusioni di nane bianche e stelle di neutroni e dei buchi neri.
La navicella spaziale trasporta tre telescopi con specchi molto grandi realizzati in carburo di silicio rinforzato con fibra di carbonio. Questi sono molto leggeri, estremamente resistenti e rigidi.
Una delle parti tecnicamente più impegnative della missione Gaia è il suo rivoluzionario strumento e sistema di elaborazione dati, che creerà un catalogo di oltre un miliardo delle misurazioni stellari più accurate mai effettuate.