La causalità impone che le sorgenti FRB debbano essere di dimensioni inferiori a c·dt, dove c è la velocità della luce e dt è la durata degli eventi. Per un tipico burst di 1 millisecondo, ciò implica una regione inferiore a 300 chilometri, il che implica che oggetti compatti come stelle di neutroni o buchi neri siano i motori degli FRB.
Una rotazione veloce è stata osservata nella maggior parte degli oggetti compatti, dando origine all'aspettativa di periodicità nella ripetizione delle raffiche di FRB. Tuttavia, le ricerche approfondite sulla periodicità su scale da millisecondo a secondo sono fallite, spingendo a una rivalutazione dei meccanismi di emissione di FRB.
Un team guidato dal professor Di Li degli Osservatori Astronomici Nazionali dell'Accademia Cinese delle Scienze ha introdotto un nuovo approccio per caratterizzare il comportamento degli FRB nello spazio delle fasi bivariato tempo-energia. Quantificando la casualità e il caos utilizzando rispettivamente l'"indice di Pincus" e l'"esponente di Lyapunov" generalizzati, riescono a collocare gli FRB nel contesto di altri eventi fisici comuni come pulsar, terremoti ed eruzioni solari.