La morfina è un alcaloide naturale presente nel papavero da oppio (Papaver somniferum). È stato utilizzato per secoli per le sue proprietà antidolorifiche, ma il suo utilizzo è spesso associato a dipendenza e ad altri effetti collaterali negativi.
Il gruppo di ricerca, guidato dal dottor Juergen Schmidt e dalla professoressa Cathie Martin, ha studiato i percorsi genetici coinvolti nella biosintesi della morfina nei papaveri da oppio. Hanno identificato due enzimi chiave, la codeina O-demetilasi (CODM1) e la morfina O-metiltransferasi (MOMT1), che svolgono un ruolo cruciale nella conversione della codeina in morfina.
Manipolando i livelli di espressione di questi enzimi, i ricercatori sono riusciti ad aumentare la produzione di morfina nei papaveri da oppio. Questa scoperta non solo fa luce sugli intricati meccanismi della biosintesi degli alcaloidi, ma fornisce anche un potenziale bersaglio per l’ingegneria genetica per migliorare la produzione di morfina e alcaloidi correlati per scopi medicinali.
Inoltre, la scoperta di questi enzimi chiave coinvolti nella biosintesi della morfina potrebbe aprire la strada allo sviluppo di nuovi farmaci antidolorifici con un ridotto potenziale di dipendenza e migliori profili di effetti collaterali. Prendendo di mira questi enzimi o i loro meccanismi regolatori, gli scienziati possono progettare e sintetizzare nuovi composti che forniscono un efficace sollievo dal dolore senza i rischi associati alla dipendenza da oppioidi.
I risultati del gruppo di ricerca, pubblicati sulla rivista “Nature Plants”, rappresentano un progresso significativo nel campo della biosintesi degli alcaloidi e hanno importanti implicazioni per lo sviluppo di terapie per la gestione del dolore più sicure ed efficaci.