Gli utenti esplorano piattaforme metaverse, come Decentraland, qui raffigurato, con avatar personalizzati. Credito:Eibriel | Wikimedia, CC BY-SA
Il settore immobiliare virtuale è in forte espansione. Nel dicembre 2021, un acquirente ha speso 450.000 dollari (circa 332.500 sterline) per un appezzamento di terreno nel mondo virtuale del rapper Snoop Dogg. Il che pone la domanda su cosa sarà costruito lì.
Nel mondo fisico, le città sono modellate da innumerevoli forze. Alcuni sono desiderabili, progettati in conversazione con le comunità locali. Altri no, sovvertendo i regolamenti edilizi a scopo di lucro.
Al contrario, lo spazio nel metaverso, la versione di Internet che comprende giochi immersivi e altri ambienti di realtà virtuale, è stato finora fluido, pulito e molto ordinario. Questo nonostante i suoi collegamenti con tecnologie emergenti e "dirompenti" come le criptovalute.
La nostra ricerca mostra che mentre la progettazione di mondi virtuali dà alle persone una voce creativa, può anche rivelare i modi sociali, sociali e storici infinitamente più complessi con cui si formano i luoghi fisici.
Esploriamo come gli architetti possono utilizzare gli ambienti virtuali per migliorare la comprensione delle città del mondo reale. I designer di Metaverse devono essere altrettanto consapevoli dell'effetto sociale che avranno i loro progetti.
Le persone hanno sempre immaginato che il cyberspazio assomigli a una versione del vero spazio urbano. Nel suo romanzo del 1992, Snow Crash, lo scrittore di fantascienza americano Neal Stevenson è stato il primo a immaginare il metaverso, costruito lungo quella che lui chiamava la Strada. Nel suo mondo, questo grande viale avvolgeva il globo, ma veniva comunque presentato come una tipica arteria urbana, fiancheggiata da edifici e segnaletica elettrica.
London Developers Toolkit di You+Pea:usare i giochi come strumenti è un modo per mettere in discussione le forze e i sistemi che modellano l'urbanistica contemporanea. Credito:You+Pea, autore fornito
Gli annunci recenti della società madre di Facebook Meta suggeriscono che la visione di Mark Zuckerberg per il metaverso non è molto diversa. Come visitatore, ti trovi di fronte a un paesaggio impossibile in cui boschi innevati incontrano isole tropicali, ma le strutture costruite sono ville minimaliste e stazioni spaziali pulite. Sembra più un mood board spaziale di immagini casuali "cool". Il mondo metaverso di Zuckerberg si comporta più come uno sfondo del desktop piuttosto che come un ambiente spaziale considerato.
Horizon Worlds di Meta è una piattaforma sociale in cui gli utenti hanno una serie di strumenti con cui creare e condividere mondi virtuali. Gli annunci qui mostrano gli avatar degli utenti che camminano attraverso le mense o seduti in vagoni ristorante, tutti progettati per assomigliare alle loro controparti del mondo reale, ma resi in uno stile grafico semplicistico, come un programma televisivo per bambini.
Elementi di design pratici (ma non necessari) tra cui lampioni, prese elettriche e infissi sottolineano la natura urbana di questi spazi sterili e virtuali. Questo suona con il generico minimalismo globale che il giornalista tecnologico americano Kyle Chayka ha definito "spazio aereo":quell'estetica onnipresente (panchine in legno, mattoni a vista, lampade industriali) che si trova nei caffè, negli uffici e negli appartamenti AirBnB di tutto il mondo.
Pianificazione urbana virtuale
Mentre la visione promozionale di Meta per i mondi del metaverso è una serie di istantanee distinte, altre piattaforme del metaverso come Decentraland, The Sandbox e Cryptovoxels presentano un certo livello di pianificazione urbana. Come in molte città del mondo reale, utilizzano un sistema a griglia con appezzamenti di terreno distribuiti su un piano orizzontale. Ciò consente di dividere e vendere facilmente la proprietà. Tuttavia, molte di queste trame sono rimaste vuote, a dimostrazione del fatto che sono scambiate principalmente in modo speculativo.
In alcuni casi, i contenuti (edifici e cose da fare, vedere e acquistare al loro interno) sono stati aggiunti agli appezzamenti di terreno, nel tentativo di creare valore. Lo sviluppatore di proprietà virtuali, il Gruppo Metaverse, affitta pacchi Decentraland e offre servizi di architettura interni agli inquilini. Anche la sua società madre, Tokens.com, ha un quartier generale virtuale, una torre a blocchi in stile fantascientifico, in un'area chiamata Crypto Valley. Come molti altri edifici del metaverso, funge da gigantesco simbolo spaziale, progettato per attirare le persone verso di esso.
Altre strutture di Decentraland includono un bar ricreativo di Miller Lite e un santuario al neon che promuove la diva virtuale giapponese Edo Lena. Ci sono anche innumerevoli gallerie d'arte white-cube che vendono NFT (certificati digitali legati alle opere d'arte) come quella di mlo.art. Queste strutture sembrano proprio gallerie del mondo reale, ma semplificate e decontestualizzate.
Architettura di riferimento
Nel suo libro del 2012, Building Imaginary Worlds, il teorico dei media Mark JP Wolf afferma che i mondi immaginari spesso "usano le impostazioni predefinite del mondo primario [cioè il mondo reale] per molte cose, nonostante tutte le impostazioni predefinite che possono ripristinare". In altre parole, poiché tutto nel metaverso è costruito da zero, tecnicamente non devi effettivamente fare riferimento al mondo reale nei tuoi progetti.
Ma molte persone scelgono di farlo comunque. They plump for familiar architectural characteristics in their virtual buildings, because it makes it easier for participants to feel immersed.
Research shows how this is also how artificial worlds have been created in real life. Art historian Karal Ann Marlin describes the built environment of Disney's theme parks as "an architecture of reassurance" where reality is "plussed," that is, elevated in ways that makes it feel both new and comfortably familiar.
Another place to find such "plussed" architecture is Las Vegas. The Nevada city has been described by urban historians Hal Rothman and Mike Davis as a vast laboratory. Corporations there have created urban spaces as collages of other cities, such as Paris and New York, in a bid to test "every possible combination of entertainment, gaming, mass media and leisure."
Real cities are now choosing to emulate themselves in the metaverse. South Korea's Metaverse 120 Centre will provide both recreational and administrative public services. The project is one of the few metaverse initiatives primarily led by a government, as part of the nation's digital new deal for public digital infrastructure. The aim is to nurture smart city technology, preserve and showcase heritage and host cultural festivals.
Research shows that the design of public urban spaces has evolved alongside the way people behave within them. Likewise, the success of the metaverse—whether people use it or not—will rely heavily on the environments that are created.
Virtual spaces need to be convenient for people to access and engaging enough for them to return to. They also need to harness and extend what makes them different from physical spaces. Simply transplanting real-world logics of property development and trading into the metaverse might recreate the social and economic stratification we find in real-world cities, which undermines the metaverse's emancipatory potential.