• Home
  • Chimica
  • Astronomia
  • Energia
  • Natura
  • Biologia
  • Fisica
  • Elettronica
  •  Science >> Scienza >  >> Biologia
    Un inizio caldo per l'origine della vita? I ricercatori mappano i primi legami chimici che alla fine danno origine al DNA
    Un team di ricercatori dell'Istituto Max Planck per la ricerca sui polimeri di Magonza, in Germania, ha mappato i primi legami chimici che alla fine danno origine al DNA. Questa scoperta potrebbe fornire informazioni cruciali sull’origine della vita sulla Terra e oltre.

    I ricercatori, guidati dalla dottoressa Anna-Maria Engelhardt, si sono concentrati sulla formazione delle basi azotate, che sono gli elementi costitutivi del DNA e dell'RNA. Le nucleobasi sono composti organici che contengono atomi di azoto e carbonio e possono combinarsi in diversi modi per formare la doppia elica del DNA.

    Il team ha utilizzato una combinazione di metodi sperimentali e computazionali per identificare le reazioni chimiche che portano alla formazione di basi azotate. Hanno scoperto che queste reazioni possono verificarsi in una varietà di ambienti, tra cui acqua e ghiaccio, e che possono essere guidate da una varietà di fonti di energia, come calore e luce.

    Questa scoperta suggerisce che gli elementi costitutivi del DNA potrebbero essersi formati naturalmente sulla Terra, o anche su altri pianeti e lune del sistema solare. I ricercatori affermano che le loro scoperte potrebbero aiutare a spiegare come è emersa la vita sulla Terra e potrebbero anche fornire indizi sulla possibilità di vita su altri pianeti.

    "Si tratta di un importante passo avanti nella nostra comprensione dell'origine della vita", ha affermato Engelhardt. "Abbiamo finalmente identificato le prime reazioni chimiche che portano alla formazione del DNA, che è il modello di tutta la vita sulla Terra. Questa scoperta potrebbe aprire nuove strade per la ricerca sull'origine della vita e potrebbe anche aiutarci a comprendere come la vita potrebbe essersi evoluta su altri pianeti."

    I risultati del gruppo di ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Nature.

    © Scienza https://it.scienceaq.com